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Fuentes, Pedro Enriquez de Acevedo conte di.

Generale e uomo politico spagnolo. Cognato del potente duca d'Alba, ne condivise il fanatismo per la Spagna e per il cattolicesimo e, dopo aver combattuto in Portogallo, nel 1592 fu inviato nei Paesi Bassi per rimuovere dall'incarico il duca di Parma che morì poco prima del suo arrivo. Egli procedette a licenziare i consiglieri italiani e fiamminghi del duca di Parma e li sostituì con funzionari spagnoli, in aperto contrasto con il trattato di Arras. Salito al trono Filippo II, fu inviato (1600) a Milano come governatore e adottò una politica di tipo terroristico, tesa ad allargare il dominio spagnolo in Italia, progettando, tra l'altro, un attacco contro Venezia. Nel decennio in cui fu governatore del ducato di Milano, fece un uso dispotico della propria autorità, soprattutto per estendere l'influenza della Spagna ed assicurarne le comunicazioni. Per garantire il transito delle truppe spagnole attraverso i cantoni cattolici della Svizzera, rinnovò il trattato da loro concluso con Filippo II. Inoltre provvide a costruire una fortezza, il fuerte de Fuentes, per poter controllare la via di comunicazione che collegava Milano al Tirolo attraverso la Valtellina. Per migliorare le comunicazioni via mare con Napoli e la Spagna, ridusse in stato di sudditanza i piccoli stati feudali della costa ligure, tra cui Piombino, Finale e Monaco. Quindi assoggettò Parma, Modena e Mirandola. Con l'occupazione della Lunigiana, si assicurò il controllo dell'accesso alla Toscana attraverso l'Appennino (Zamora 1525 - Milano 1610).